Sant’Ilario e Condojanni: Ricerche e restauri in corso

Convegno Sant'Ilario e Condojanni

Parlando tra di noi sulla possibilità di andare ad assistere al convegno/mostra organizzato dal comune di Sant’Ilario dello Ionio, dall’ Ordine Degli Architetti – Rc e dal @Dipartimento PAU dell’ Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, dal titolo: “ Sant’Ilario e Condojanni. Ricerche e restauri in corso”, abbiamo pensato che già di per sé è una cosa bella: si parla di storia e già eravamo felici. Poi, un castello. La preparazione dei relatori era una certezza di qualità. Aggiungete la sicurezza di un tuffo nel passato: così l’anima era già rallegrata. Una volta giunti a destinazione, gli occhi che si posano sulla Locride, con il bellissimo panorama che si apre da Sant’Ilario (RC) verso la vallata. Il paesino, una volta casale di Condojanni, regala al visitatore scorci magnifici. La Locride è lì: a portata di mano. Sembra una ninfa distesa, mostrante la sua bellezza, a prendere il sole con accanto il mare luccicante. I riflessi che cominciano a farsi più arancio: segno che il tramonto è vicino. Il sole si va a nascondere dietro la catena montuosa dell’Aspromonte. Il nostro monte. Sempre visibile. Sembra ammirare anche lui questo bel panorama. Ripensiamo alle brochure fatte giorni fa. Quelle date al simposio e al convegno. Parlano di Aspromonte e Locride. Parlano del nostro sogno, di ciò che amiamo: parlano della nostra terra.

Entriamo a Palazzo Speziali: edificio abilmente restaurato. Dopo qualche minuto inizia la conferenza. Dopo i Saluti del sindaco, Giuseppe Monteleone, il quale si dimostra aperto alla cultura e sensibile ai bisogni culturali dei suoi cittadini. E dopo i recuperi elencati, quelli che sono in programma di fare e soprattutto gli accordi presi, già da qualche anno, con il Dipartimento PAU dell’Università Mediterranea (Facoltà di Architettura) Reggio Calabria, danno prova della sua sensibilità verso la comunità in generale: cittadini suoi e non. Offre qualcosa di tangibile anche al turista.

Il presidente dell’Ordine degli Architetti, Salvatore Vermiglio, è la prova che l’ordine degli architetti è sempre vicino alle iniziative che portano sviluppo. E’ una bella dimostrazione di vicinanza verso i futuri architetti che hanno realizzato gli elaborati esposti nella mostra al pian terreno. La Soprintendenza ABAP per la città di Reggio Calabria e Vibo Valentia è presente con il sovrintendente Fabrizio Sudano, il quale , malgrado gli impegni, non è voluto mancare e rimarcare la vicinanza, il supporto e la piena collaborazione .

E’ il momento dell’esposizione, da parte della prof.ssa Francesca Martorano, relativo al lavoro e al metodo usato per realizzare il rilievo dei centri abitati di Condojanni e Sant’Ilario (RC) da parte dei ragazzi del suo corso “Storia Città Territorio”: Benedetta BaffaFabio DestefanoFortunata Emanuela IeracitanoIlenia LatellaChristian MurdicaRosa Alba TuranoGiuliana Randazzo. La prof.ssa Francesca Martorano, come sempre si dimostra non solo preparata, e questa non è una novità, ma più emozionata del solito. Si notava la felicità nel proporre il lavoro. Ci era stata anni fa, aveva iniziato lo studio di Condojanni (pubblicato già in qualche suo libro) e ora ci torna portando avanti lo studio del territorio. E’stato bello assistere alla sua felicità. Ci siamo trovati d’accordo quando rimarca che la “Storia” non si fa solo sui libri e nella lettura delle fonti ma si fa studiando le strutture: sono loro a parlare in modo chiaro. In modo inequivocabile. Sono loro a soccorrere lo studioso ed a aiutarlo a completare le lacune e le mancanze delle fonti.

Il tempo corre e non ce ne rendiamo conto, rapiti dalle parole della professoressa. Malgrado ad un certo punto si passi dalla storia pura alla descrizione degli edifici e delle vie di comunicazione.

Il suo discorso fa da apripista a quello dell’architetto Vincenzo de Nittis(capogruppo dello staff del progetto del restauro composto anche dagli architetti Antonio Borgia e @Ylenia Naimo) , il quale parla, nello specifico, di dati più tecnici: dalle problematiche strutturali, dalle difficoltà per eseguire i rilievi, nelle nuove scoperte (relative a cinta muraria e torre), dei progetti di consolidamento delle strutture, degli sondaggi di scavo archeologico e della felicità di rendere fruibile alle generazioni future un patrimonio così importante per la Locride, in grado di testimoniare gli antichi fasti del luogo e l’importanza strategica che esso rivestiva.

Saremo, intrinsecamente, sognatori, ma non vediamo l’ora che siano terminati i lavori per poterlo visitare. In ogni caso torneremo a Sant’Ilario e faremo un giro a Condojanni: sono posti che meritano di essere visitati. Anche da voi.

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